La Rassegna MareAperto nasce dall’esigenza di indagare sulle matrici comuni condivise dalle culture dei paesi appartenenti all’area Adriatica con la partecipazione di numerosi progetti di ricerca sulle musiche di confine (BandAdriatica, Adria, Tukrè, Giovane Orchestra del Salento, Progetto Se.Me, La Repetition/Orchestra senza confini).
Programma 2019:
Venerdì 22 novembre, Fondo Verri, Lecce
- Real Duo con Michele Libraro (chitarra) e Luciano Damiani (mandolino). Real Duo si forma nel 2003 con l’intento di proporre una formazione poco celebrata dal grande pubblico.L’effetto delle sonorità del Duo passa attraverso le contrapposizioni dei suoni cristallini del mandolino al suono caldo della chitarra. L’originale sonorità del Real Duo ha stimolato la creatività di celebri compositori. Roland Dyens, Maximo Diego Pujol, Jorge Cardoso, Daniel Binelli, Fernando Carlos Tavolaro e Peppino D’Agostino hanno scritto e dedicato a loro le proprie opere. Inoltre i due musicisti – che hanno al loro attivo delle partecipazioni a master-class con illustri maestri come Chiesa, Grondona, Colonna, Dyens, Ghiglia, Ponce e Diaz – si sono esibibiti in numerosi Festival chitarristici in giro per il mondo.
- Radicanto, Le Indie di Quaggiù con Maria Giaquinto (canto, voce recitante), Giuseppe De Trizio (chitarra classica), Adolfo La Volpe (chitarra elettrica, oud) e Francesco De Palma (duff, riqq, zarb, cajon), con i brani dell’ultimo lavoro discografico Le Indie di Quaggiù, prodotto da Arealive e sostenuto da Puglia Sounds Record 2019.
“Le Indie di Quaggiù” è il titolo della nuova produzione del Radicanto (spettacolo e cd) e nasce dalla voglia di esplorare attraverso la forma “canzone” in chiave d’autore e acustica la musica del mediterraneo. Ricerca, rielaborazione e dedizione verso le tradizioni popolari “vive” di tutto il mediterraneo, che hanno fatto, nel corso dell’ultimo decennio, dei Radicanto una delle più interessanti realtà musicali in Italia. Il progetto propone un approccio tutt’altro che filologico alle forme della musica etnica, basato più sulle suggestioni che essa suscita all’ascolto odierno, arricchito d’influenze e sonorità contemporanee. La sensibilità di musicisti provenienti da differenti tradizioni musicali, dà vita a un’interpretazione non convenzionale dei canti d’amore e maternità, di lotta e di libertà, di fede e ritualità. La voce è il ponte immaginario che unisce non solo le diverse tradizioni musicali, ma anche la poesia che le attraversa. Il marchio di fabbrica dei Radicanto riluce nelle venature vocali di Maria Giaquinto, sorrette dai timbri percussivi di Francesco De Palma, dalle corde intrecciate di Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe.
L’ascolto della musica è ascolto interiore, ascolto dell’altro: luogo del dialogo e del confronto interculturale, sotto il segno della antica dottrina dell’ethos che nella Magna Grecia ha il suo naturale luogo di risonanza. Il risultato è una performance musicale d’impatto, votata al ritmo, alla melodia e alla memoria di quella storia non ufficiale che non smetterà mai di insegnarci il futuro, con i suoi momenti d’autore che riecheggiano fra le note e che prendono forma nella poetica ruvida dei suoi cantori. È difficile non partecipare emotivamente a questa riappropriazione della nostra memoria, ricollocata nel contesto moderno e quindi, di ancora più immediata fruizione.
I Radicanto, nel loro percorso artistico vantano collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti della musica di tradizione, di quella antica, ma anche d’autore e jazz, sia in contesti cinematografici che in quelli live e discografici (Teresa De Sio, Raiz, Lucilla Galeazzi, Roberto Saviano).
Venerdì 13 Dicembre, Fondo Verri, Lecce
– Tracce di Giovanni Seneca (chitarrista classico che si è esibito in giro per il mondo, che ha collaborato con numerose orchestre e ha scritto musiche per spettacoli con Moni Ovadia, Erri de Luca, Dario Vergassola, David Riondino), completamente incentrato su composizioni originali che hanno come tratto saliente la fusione tra colto e popolare,
– “Il deserto e la neve” della Compagnia Quattro Piume – Adolfo La Volpe (Oud e chitarra portoghese), Carlo La Manna (voce narrante e basso fretless), Luigi Bolognese (chitarre) e Francesco Savoretti (percussioni live/elettronica) – che tratta della tematica del dialogo interculturale, grazie alla storia vera di due giovani arabi ospitati un convento francescano.